Il nuovo ciclo della rivista Pièra è dedicato a un’esplorazione delle tematiche progettuali più ricorrenti affrontate dagli architetti in questi anni. L’obiettivo è delineare uno spaccato sull’attività progettuale che consideri anche nuovi temi progettuali emersi, spesso trasversali e non facilmente classificabili. Un’attività che in questi anni, tra provvedimenti legati ai bonus edilizi e al Pnrr, è diventata difficile. L’architetto ricopre spesso il ruolo di coordinatore di un processo complesso che coinvolge figure sempre più specialistiche e non solo legate al mondo dell’edilizia. In questo contesto l’intenzione è far emergere esempi virtuosi e valorizzare quei progetti di qualità culturale e di ricerca che, nonostante le difficoltà, abbiano saputo dare letture inedite, superando le soluzioni più ordinarie richieste dalla committenza pubblica, privata e dal mercato. È stata lanciata una call aperta a tutti gli architetti e le architette dell’Ordine Architetti PPC di Treviso per l’invio di opere ritenute di qualità e significative della propria attività progettuale rispetto agli obiettivi di questo ciclo della rivista e realizzate preferibilmente negli ultimi 5 anni. Una ricognizione aperta sulla recente produzione architettonica, paesaggistica e di design senza limitazioni funzionali, tipologiche e dimensionali. Il nuovo ciclo della rivista è stato dunque pensato come un osservatorio sulla professione, suddividendo le opere ricevute in una rassegna tematica. Il numero 17, che lo inaugura, è dedicato al cambiamento fisico, sociale e culturale che possono introdurre i progetti di architettura intesi come “nuovi segni”. Sullo sfondo, le sfide del presente, il ripensamento del rapporto tra ambiente naturale e ambiente costruito e la ricerca di un nuovo equilibrio tra architettura e polis, in relazione alla crisi ambientale e alla transizione ecologica, ma non solo. Tematiche che coinvolgono l’identità stessa della figura dell’architetto e le sue competenze.